Cenni storici

Probabilmente intorno al 1100 sorse qui un castello rurale - risultava ancora segnato sul catasto napoleonico del 1810 - del quale rimangono poche tracce. La zona paludosa fu in gran parte bonificata nel Medioevo dal monastero bresciano dei Santi Cosma e Damiano, presenza attestata dal nome "Fienile delle monache". 
 
Barbariga passò sotto Venezia nel 1428, ma a fine secolo tornò per qualche periodo in mano ai Milanesi. Delle sei chiese che si contavano nel '500 compare, nel Catastico del Lezze (1610) solo la chiesa di Santa Maria del Du. All'epoca gli abitanti erano 600 e funzionavano due mulini di proprietà del Comune. 
 
Nel 1762 la popolazione si ribellò contro le risaie, causa di malattie, che avevano paurosamente incrementato la mortalità: la gente marciò contro il fondo della Feroldina (proprietà Valossi), distruggendo la risaia. Le autorità venete proibirono l'anno seguente la coltivazione del riso, che riprese nel 1768 provocando una nuova ribellione. I proprietari furono indotti a desistere da tale produzione. 
 
Origine del nome 
Deriva da "barbarica sylva" o da "barbarellum", bosco di alberi vari, ed è attestato fin dal '200, ciò che esclude la tesi (Cocchetti) di una derivazione dai nobili veneziani Barbarigo (Giovanni Francesco Barbarigo fu vescovo di Brescia nel '700), ricordati a partire dal '400.
 
Approfondimenti su Bargariga e Frontignano.